PRESENTATO AL CIP IL PROGETTO “BACK TO WHITE”: LA SCHERMA PARALIMPICA È ARRIVATA TRA I PAZIENTI DEL CENTRO DI UNITÀ SPINALE DEL CAREGGI DI FIRENZE

  1. Home
  2. Top News
  3. PRESENTATO AL CIP IL PROGETTO “BACK TO WHITE”: LA SCHERMA PARALIMPICA È ARRIVATA TRA I PAZIENTI DEL CENTRO DI UNITÀ SPINALE DEL CAREGGI DI FIRENZE

PRESENTATO AL CIP IL PROGETTO “BACK TO WHITE”: LA SCHERMA PARALIMPICA È ARRIVATA TRA I PAZIENTI DEL CENTRO DI UNITÀ SPINALE DEL CAREGGI DI FIRENZE

ROMA – È stato presentato ufficialmente questa mattina a Roma, presso la sede del Comitato Italiano Paralimpico, il progetto di promozione della scherma paralimpica “Back to White”, che vede per la prima volta la FIS coinvolgere i pazienti di un centro di Unità Spinale. L’iniziativa, il cui titolo è ispirato al “ritorno verso il bianco” della vita e al colore della divisa da scherma, è stata resa possibile grazie alla cooperazione con l’Azienda Ospedaliera Careggi di Firenze e l’intervento dell’azienda Ferrero, storico partner della FIS.

Il progetto è stato svelato in Conferenza stampa, al CIP, dal Presidente della Federazione Italiana Scherma, Paolo Azzi, dal dirigente medico dell’Unità Spinale dell’Ospedale Careggi, Davide Casavola, dal Responsabile sponsorizzazioni di Ferrero, Massimo Castiglia, da Piero Amati che presiede il Gruppo sportivo Unità Spinale Firenze, operativamente impegnato tra i pazienti, e dalla schermitrice della Nazionale Paralimpica azzurra Rossana Pasquino, che ha rappresentato anche il collega e promotore Matteo Betti. Presente anche una delegazione di atleti del team paralimpico della scherma azzurra, a pochi giorni dalla conclusione della brillante spedizione dei Campionati Europei di Varsavia in cui l’Italia ha conquistato ben 15 medaglie, affermandosi come il Paese che è salito più volte di tutti sul podio continentale.

Sincere parole di apprezzamento per il progetto sono state inviate al Presidente federale Paolo Azzi dal Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi.

“Back to White” viene lanciato in una stagione sportiva speciale per la scherma italiana, che nel 2023 ospiterà il Mondiale Assoluto di luglio a Milano e il Mondiale Paralimpico di ottobre a Terni, una significativa concomitanza nel solco della totale integrazione delle due specialità che nella FIS convivono in un’unica, consolidata e ormai imprescindibile realtà.

Abbiamo cercato di essere presenti e di portare la proposta della scherma all’interno delle unità spinali e con questo progetto ci siamo riusciti grazie al sostegno di Ferrero, all’Unità Spinale di Firenze e grazie all’impegno e all’entusiasmo di Matteo Betti – ha spiegato il Presidente della FIS Paolo Azzi – Pensiamo di replicare anche in altri contesti e in altre unità spinali questo progetto perchè fare conoscere l’offerta dal nostro sport è uno dei nostri obiettivi e desideri. Siamo in un contesto in cui si parla di tornare alla luce: proporre sport in una fase difficile è estremamente importante e ci permette di avvicinare ragazzi anche molto giovani. La FIS è stata tra le prime a integrare il settore olimpico e quello paralimpico, una cosa che oggi è normale e acquisita e abbiamo vissuto, nella stagione scorsa, le esperienze degli allenamenti integrati. Siamo già nella fase di qualificazione a Parigi 2024, oggi l’arruolamento degli atleti paralimpici nei gruppi sportivi è un fatto reale e questa è una ragione di più per proporre la scherma e per intensificare gli sforzi di promozione. Vogliamo invogliare tanti a cimentarsi nella scherma e a entrare a far parte del bellissimo gruppo che ci ha regalato le emozioni degli ultimi Europei a Varsavia. Assicuro il nostro impegno per andare avanti su questa strada con l’aiuto di chi ci sostiene”.

Tra i partner principali dell’evento c’è l’azienda Ferrero, rappresentata dal dal Responsabile sponsorizzazioni Massimo Castiglia. “Da oltre un decennio la FIS ci chiama a delle sfide e noi rispondiamo, ci hanno stimolato e non ci siamo mai fermati ai classici format della sponsorizzazione. La Federazione Scherma ha avuto la visione di puntare sul concetto di inclusione in tempi non sospetti ed è nel DNA della nostra azienda muoverci come oggetto sociale, non solo come azienda”.

Il dirigente medico dell’Unità Spinale dell’Ospedale Careggi, Davide Casavola, ha spiegato i primi risultati dell’iniziativa. “I risultati sono positivi e stanno avendo un ottimo impatto. Il nostro centro è rivolto a chi ha avuto da pochissimo una lesione midollare e che, quindi, ha cambiato la sua vita. Lo sport è un’attività che aiuta a restituire partecipazione e noi siamo lì per ridare loro più autonomia possibile. Gli atleti di alto livello sono uno stimolo importantissimo per i pazienti e ci auguriamo di sfornare presto qualche altro campione”.

Piero Amati, che presiede il Gruppo sportivo Unità Spinale Firenze, ha raccontato della partecipazione dei pazienti. “La proposta sportiva che facciamo è posta in forma ludica e di aggregazione. Marco Betti è il nostro legame con la Federazione, ma tante figure collaborano a questo progetto: atleti che fanno da testimonial, medici, un’intera equipe che li supporta. Ogni giovedì c’è un appuntamento di un’ora e mezza che è sempre più atteso. Il Gruppo Sportivo ha sempre avuto la filosofia di collegare il territorio e l’ospedale: lavorare e creare progetti insieme significa creare l’opportunità ai degenti di avere il contatto giusto per sviluppare l’attività sportiva attraverso le società sparse sul territorio. Da settembre già diverse persone si sono inserite. Chi fa sport acquisisce capacità che poi diventano importanti nella loro vita quotidiana e, in più, la cosa importante è stare insieme.Il valore dello sport è anche quello di regalare momenti di vita spensierata”.

Domani l’azzurra Rossana Pasquino inizierà questo percorso all’interno di Black to White portando la sua testimonianza. “Sono emozionata – ha detto – perchè io in un centro spinale ci sono già stata quando avevo nove anni e mi sarebbe piaciuto incontrare questo sport molto prima. Faccio parte del Consiglio Federale della Federazione italiana Scherma e abbiamo messo su una commissione di promozione paralimpica per cercare di aumentare il numero dei tesserati andando nei centri dove sono i disabili. Faccio scherma da 10 anni e questo sport mi ha regalato emozioni, ma anche un corpo che non sapevo di avere. Ho riacquistato muscoli ed è stata per me una riabilitazione che non ha riguardato solo gare e medaglie”.

IL TITOLO E LA SFIDA “BACK TO WHITE”
È diffusa e “comune” tra gli addetti ai lavori delle Unità Spinali e dei centri di riabilitazione l’affermazione secondo cui i pazienti convivano con una visione di scoramento e pessimismo in merito al proprio futuro. Più si abbassa la fascia d’età e più può essere frequente, a volte inevitabile, “vedere tutto nero”, sentirsi avvolti nelle tenebre. Per tale ragione questo progetto fa riferimento al “Back to White”. Bianco come colore che rappresenta la libertà, la pace, la purificazione e la possibilità di un nuovo inizio. Bianca è la luce, la purezza, la chiarezza mentale. E il bianco è allo stesso tempo il colore della divisa da scherma, una disciplina sportiva che può restituire “voglia di vivere”, entusiasmo e motivazioni a giovani ragazzi, uomini e donne che si trovano a lottare in una situazione complessa, in cui lo sport sa essere una formidabile “arma”. Proprio attraverso la spada, il fioretto e la sciabola.

IL VALORE DELLA SCHERMA PARALIMPICA
Aspetto non secondario del percorso di un potenziale atleta paralimpico, oltre alla “ripresa” psicologica, è anche il recupero della fisicità e di molte funzionalità del proprio corpo. Grazie alla scherma e alla vasta gamma di movimenti che l’allenamento offre, si possono acquisire abilità che consentiranno di compiere con più semplicità i “piccoli gesti” della vita quotidiana. LA FIS si fa portatrice di questo messaggio per vocazione e impegno storico: da oltre un decennio, infatti, la Federazione Italiana Scherma ha intrapreso con spirito pioneristico un lungo percorso volto ad integrare al 100% la scherma olimpica e paralimpica. Oggi la Federscherma è un esempio di integrazione autentica, uno sport dove nessuno è escluso, che dà a ogni atleta che tiri “in piedi” o in carrozzina (senza dimenticare lo sviluppo della scherma per non vedenti) pari dignità e opportunità. Una delle recenti e più significative tappe di questo lungo cammino si è avuta con l’inizio degli allenamenti collegiali integrati tra le Nazionali olimpiche e paralimpiche. Sono circa 90 le società schermistiche italiane che praticano anche l’attività paralimpica, in un’unica sala in cui la scherma in carrozzina e quella olimpica convivono e interagiscono senza distinzioni.

IL PROGETTO  ALL’UNITÀ SPINALE DEL CAREGGI
Uno degli obiettivi più ambiziosi della Federazione Italiana Scherma e al contempo del progetto “Back to White” è iniziare a coinvolgere giovani (e giovanissimi) ragazzi con disabilità facendo provare loro la scherma e dandogli la possibilità di intraprendere il percorso dell’agonismo. Una sfida culturale, anche per spronare le famiglie a non percepire la disabilità dei figli con arrendevolezza. Lo sport paralimpico è un eccezionale esempio di come, anche dinanzi a grandi difficoltà, si possa superare il buio e “tornare al bianco”. Partendo dall’opportunità di collaborazione con l’Unità Spinale dell’Ospedale Careggi di Firenze, da settembre 2022, settimanalmente, con costanza e applicazione, in Toscana pazienti di varie fasce d’età hanno cominciato a conoscere la scherma all’interno della struttura, grazie a tecnici federali, fisioterapisti, medici, preparatori fisici, componenti dello Staff della Nazionale paralimpica azzurra, atleti e campioni come testimonial e “sparring”. Un impatto estremamente positivo, oltre che emozionante. Il sogno, o meglio l’obiettivo, è creare un modello replicabile in altre città, mediante l’attivazione dei club presenti sui vari territori italiani. Per continuare, sempre più, a fare della scherma, lo sport dell’icona Bebe Vio e della Federazione “unica” per olimpici e paralimpici, la disciplina dell’integrazione per eccellenza.

Ti piace, condividilo!

ULTIMI AGGIORNAMENTI CORRELATI